Illustration of a group of 4 people (and a dog) sitting in a circle on the floor. © Recipes for Wellbeing

Domande audaci

Se avessi un’ora per risolvere un problema e la mia sopravvivenza dipendesse dalla soluzione, trascorrerei i primi 55 minuti a capire la domanda giusta da porre, poiché una volta che so la domanda giusta, potrei risolvere il problema in 5 minuti. ―Albert Einstein

👥 Serve: 4-100 people

🎚 Difficoltà: Media

⏳ Tempo totale: 1 ora

🥣 Ingredienti: Gruppi da 4-5 persone, sedie per i partecipanti, apertura mentale, orologio, post-it (2 per partecipante), penne (1 per partecipante)

💪 Valori nutrizionali: Connessione, Coaching, Abilità di risolvere problemi, Creatività, Empatia

Illustration of a group of 4 people (and a dog) sitting in a circle on the floor. © Recipes for Wellbeing
Illustration of a group of 4 people (and a dog) sitting in a circle on the floor. © Recipes for Wellbeing

📝 Descrizione

Un gioco per aiutarti a riformulare la tua domanda in una più audace.

Nella nostra ricetta “Organisations as inquiring systems”, abbiamo citato il lavoro di Eric E. Vogt, Juanita Brown e David Isaacs che hanno evidenziato limportanza di fare domande “potenti” per “aprire la porta al dialogo e alla scoperta”. Questa attività, adattata da “Art of Hosting”, aiuta le persone a trasformare le proprie domande―in maniera giocosa―in domande più “potenti” che li aiutano a scavare nel significato più profondo del loro lavoro e della loro vita.

Secondo i creatori di questo gioco, lo scopo è di permettere ai partecipanti di andarsene con una versione migliorata della loro domanda iniziale. È anche utile per esercitarsi a fare domande “potenti” che siano aperte, attive, senza giudizio… che invitano una riflessione più profonda sulla domanda originaria. Concentrandosi sulla domanda, invece della risposta, i partecipanti otterranno degli spunti interessanti che li avvicinerà alla risposta stressa.

In che occasioni usare questo gioco? In situazioni dove è richiesta la presenza e la partecipazione totale di ogni individuo, per esempio durante riunioni di comunità di pratica o incontri di gruppo. Anche le formazioni sono delle situazioni adatte.

In che occasione non usare questo gioco? In situazioni dove cè un ordine del giorno prestabilito perché la diversità e il coinvolgimento personale prodotti dal gioco potrebbero ostacolare il resto del programma. Consigliamo di fare attenzione a situazioni in cui le persone hanno bisogno di tante rassicurazioni o di un contenitore molto chiuso, perché la natura del gioco tende a portare apertura e a provocare le persone. Consigliamo anche di fare attenzione alle culture specifiche in cui volete portare il gioco, per esempio, in alcuni contesti le persone tendono a fare domande soltanto per demolire le posizioni altrui, quindi consigliamo fare della preparazione aggiuntiva prima di poter giocare.

Qui potete leggere le linee guida originali e se siete interessati a maggiori informazioni su Art of Hosting, visitate il loro sito: https://www.artofhosting.org.

👣 Procedimento

Step 1 – Prepazione (10’)

Il gruppo si siede in cerchio e ognuno riceve un post-it (o un pezzettino di carta) e una penna. Il moderatore introduce l’obiettivo del gioco (cf. descrizione) e spiega che cosa si intende per ‘domande potenti’, ovvero: aperte, attive, senza giudizio, focalizzare sulla possibilità… A quel punto il moderatore chiede ai partecipanti di scrivere sul foglietto una domanda che ha importanza per loro in questo momento preciso della loro vita. La domanda non deve essere perfetta, perché il gioco li aiuterà a migliorarla.

Step 2 – Divisione in gruppi (5’)

Una volta formulata la domanda, il moderatore divide il gruppo in gruppetti più piccoli da 4-5 persone ognuno. È importante che ogni gruppo abbia lo stesso numero di persone per una questione di tempi.

Step 3 – Spiegazione dei ruoli (5’)

Le persone all’interno del gruppo avranno modo di iniziare una conversazione per fare domande sulla domanda originale, focalizzandosi su una domanda alla volta. La conversazione può essere solo in forma di domande, non si accettano dichiarazioni. Se un partecipante fa un’affermazione, gli altri chiederanno: “Qual è la domanda dietro la tua affermazione?” Il moderatore fa alcuni esempi sul tipo di domande ben accette:

  • Domande sul procedimento: Chi vuole iniziare e leggere la sua domanda per la nostra esplorazione? Hai bisogno di altre domande o possiamo procedere al prossimo?
  • Domande di sostanza: Di che cosa stiamo parlando? Che cosa succederebbe se la tua domanda trovasse una risposta? 
  • Domande sul rapporto tra la persona che pone la domanda e la domanda stessa: Cosa ti spinge a fare questa domanda? Qual è la domanda che stai evitando focalizzandoti su quella che hai fatto?

Step 4 – Maratona di domande (5’)

Il primo volontario pone la sua domanda e se la domanda è buona (quindi aperta, attiva e senza giudizio), il gioco può iniziare. Se la domanda non è abbastanza buona, gli altri partecipanti possono aiutare il primo volontario a fare chiarezza sulla domanda così che sia aperta, attiva e senza giudizio. Per esempio, se la domanda originale è: “Come posso diventare una madre migliore?” è chiaro che vi è un giudizio negativo sullo stato attuale (ovvero ora non sono una buona madre). Quindi la domanda potrebbe essere riformulata in maniera più positiva, per esempio: “Come posso attingere alla mia innata saggezza materna?”

Una volta pronta la domanda, il moderatore fa partire il cronometro e per 5 minuti per persone del gruppo (incluso chi ha fatto la domanda) fanno il giro a fare domande potenti sulla domanda originaria. Per esempio: “Come ti sentirai quando riuscirai a rispondere alla domanda?” o “Quale sarà l’impatto su di te e sui tuoi cari?” o “Qual è la vera domanda dietro questa domanda?” etc. In alternativa, il moderatore può scegliere di non usare un timer e permettere a ogni round di durare quanto necessario, affidandosi al processo e alla capacità di ogni partecipante di beneficiare dal gioco.

Step 5 – Si ripete! (20’)

Una volta finiti i 5 minuti, si ripete il procedimento con un altro partecipante fino a che tutti hanno avuto modo di presentare la propria domanda e ricevere sostegno dagli altri partecipanti (se lo desiderano, ovviamente).

Step 6 – Riflessione (15’)

Il moderatore dà un altro post-it a ogni partecipante (preferibilmente di un colore diverso dal primo) e chiede ai partecipanti di scrivere la nuova domanda che è emersa dalla conversazione. Si invitano poi i partecipanti ad attaccare entrambi i post-it a un muro così che ognuno possa vedere qual era la domanda originaria e qual è la nuova domanda che è emersa.

Se appropriato, si può fare una riflessione più completa, invitando i partecipanti a condividere la loro esperienza del gioco, per esempio chiedendo che cosa hanno imparato sulla loro domanda, come è stato fare domande potenti e non affermazioni…

How useful was this post?

Click on a star to rate it!

Average rating 5 / 5. Vote count: 1

No votes so far! Be the first to rate this post.

We are sorry that this post was not useful for you!

Let us improve this post!

Tell us how we can improve this post?

Skip to content